
Magazine: La cannella e la sua storia millenaria
É una storia millenaria quella della cannella: già citata nel libro dell’Esodo della Bibbia, gli Egizi utilizzavano la cannella per le imbalsamazioni ed è citata anche nel mondo greco e latino. In occidente fu importata con le carovane durante il Medioevo, poi gli olandesi nella prima metà del 1600 impiantarono un traffico stabile di cannella con lo Sri Lanka per divenirne i principali importatori europei.
La cannella è un albero sempreverde alto circa tra i dieci e i quindici metri. Le sue foglie sono di forma ovale e allungata e possono raggiungere i diciotto centimetri di lunghezza e i cinque centimetri di larghezza.
La cannella è una droga da cucina, ma si differenzia con le altre perché la spezia si ricava dal fusto e dai ramoscelli, non dal seme o dal frutto. Può essere venduta in forma di piccola pergamena, sbriciolata al momento dell’uso, oppure in polvere.
Da molti secoli la cannella viene utilizzata in modi differenti. La tradizione occidentale la impiega nei dolci di frutta, specie di mele, nella lavorazione del cioccolato, di caramelle e praline, come aroma in creme, nella panna montata, nella meringa, nei gelati e in numerosi liquori. La tradizione orientale e creola utilizza la cannella anche nel salato, in accompagnamento di carni affumicate e non. Entrambe le tradizioni amano utilizzarla per aromatizzare il tè.
La tradizione gastronomica napoletana utilizza la cannella ad esempio nel suo famoso dolce pasquale, la pastiera.
Esiste anche un olio essenziale di cannella, ottenuto facendo macerare la corteccia in acqua marina e distillando. Il liquido ambrato che se ne ricava contiene aldeide cinnamica per circa il 90% ed è usato più frequentemente come principio medicamentoso che come spezia di cucina.
La cannella ha un potere antiossidante tra i più elevati, un indice circa 62 volte quello della mela, considerata per parte sua un ottimo antiossidante.
L’olio essenziale di cannella favorisce la circolazione periferica se frizionato sulla pelle.